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Münnich, Ferenc.

Uomo politico ungherese. Prigioniero in Russia durante la prima guerra mondiale, aderì al Partito bolscevico e prese parte alla Rivoluzione sovietica. Al ritorno in patria, fu tra i fondatori del Partito comunista ungherese e nel 1919 fu tra gli organizzatori dell'Armata rossa ungherese. Costretto a emigrare, prese parte al Movimento operaio in Austria, quindi assunse il comando della XI Brigata internazionale durante la guerra di Spagna e militò come volontario nell'esercito russo durante la seconda guerra mondiale. Liberata l'Ungheria, divenne capo della polizia tra il 1946 e il 1948, quindi ambasciatore in Finlandia (1949-51), in Bulgaria (1951-54), in Unione Sovietica (1954-56) e in Jugoslavia (1956). Dopo l'insurrezione ungherese dell'ottobre 1956 e l'intervento sovietico, partecipò alla formazione del Governo Kadar, divenendo vicepresidente del Consiglio. In seguito, ricoprì la carica di primo ministro dal 1958 al 1961; dal 1961 al 1964 fu ministro di Stato. Ritiratosi a vita privata, si dedicò agli studi di sociologia, fondando una scuola piuttosto critica nei confronti del regime comunista ungherese (Seregélyes 1886 - Budapest 1967).